Tutto quello che devi sapere sulla detersione

Detergere la cute è una disciplina antica che negli anni si è rivoluzionata grazie a texture sempre più innovative che, oltre a “pulire”, regalano sensorialità ed efficacia: oli preziosi, formule 4 in 1, acque di bellezza che diventano mousse pregiate. Un mix tra coccole, tecnologia e scienza per elevare la detersione a un vero e proprio rituale di bellezza e momento di piacere che diventerà irrinunciabile. 

Prendersi cura della propria pelle significa innanzitutto dedicare un momento (anzi, due!) mattina e sera alla detersione di viso e collo. Detergere è il gesto quotidiano per avere una pelle pulita ed eliminare tutte le impurità: perché investire tempo e soldi in maschere, creme e sieri se prima non pensiamo a pulire la pelle? Sarebbe come mangiare piatti prelibati dallo stesso piatto senza mai lavarlo. 

Sicuramente struccarsi a prima di andare a letto è fondamentale per preservare l’idratazione cutanea e liberare la pelle dai residui di make-up, ma quando parliamo di detersione non focalizziamoci solo sul demaquillage. Il trucco è solo la parte evidente di ciò che si è depositato sulla pelle durante la giornata: c’è la sporcizia invisibile degli agenti inquinanti presenti nell’aria, cellule morte, tracce di sudore e polvere che vanno rimossi per una pelle più fresca, luminosa e compatta. Prima si rimuove il trucco, poi si deterge la pelle.

Un detergente viso è un’emulsione (in latte, in mousse, in gel o in crema fluida), un’acqua micellare, una schiuma, un olio, un bifasico (acqua e olio): tutte tecnologie formulative che servono a lavare il viso per dare inizio a una corretta beauty routine. Secondo il Regolamento Europeo n.1223/2009, per detergente si intende ogni prodotto cosmetico formulato per compiere la funzione igienica della pulizia della pelle. «Pulizia che non può avvenire solo con l’acqua perché sulla cute ci sono detriti solidi (cellule morte e smog), detriti idrosolubili (che si sciolgono in acqua, come sudore e sali minerali) e detriti liposolubili (che si sciolgono in olio e grasso, come sebo e residui di cosmetici e make-up)» spiega Giovanni Biondo, dermatologo dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis. «L’acqua del rubinetto è in grado di lavare solo le prime due categorie di sporco, ma è totalmente inefficace sulla componente grassa. Ecco quindi che si rendono necessari i detergenti, che possono agire per affinità o per contrasto», continua lo specialista. «I detergenti per affinità sono emulsioni o oli che inglobano delicatamente lo sporco rimuovendolo in modo meccanico. I detergenti per contrasto, invece, sono generalmente a base di tensioattivi che “sgrassano” lo sporco ma, spesso, anche il film idrolipidico (costituito da acqua e grassi) che invece andrebbe preservato. Infatti, queste formule contengono anche ingredienti emollienti per ristabilire l’equilibrio cutaneo. In generale, i detergenti che fanno poca o nessuna schiuma a contatto con l’acqua sono quelli più delicati». 

Un trend importante è quello della doppia detersione, nato dalle discipline orientali e ormai acquisito anche nelle beauty routine occidentali. Si può eseguire con due detergenti diversi, per esempio un’acqua micellare e un’emulsione detergente (latte o crema), come un gioco di squadra dove ogni giocatore ha compiti diversi. I detergenti in commercio hanno texture, scopi e risultati differenti che possono anche essere mixati.

Quali prodotti e texture scegliere in base al tipo di pelle?

Abbiamo chiesto come detergere la pelle a regola d’arte al dermatologo Giovanni Biondo.

Pelle mista, grassa e a tendenza acneica. Evita i detergenti troppo aggressivi che provocano un effetto rebound, stimolando le ghiandole a produrre più sebo. Sono utili le formulazione con antibatterico (per tenere a bada il batterio che causa l’acne) e con alusil (a base di alukina e miscrospugne di argento).
Texture OK: detergente classico, mousse e gel.

Pelle secca. Se senti la pelle “che tira”, significa che si sta verificando un’eccessiva perdita di acqua dell’epidermide per la scarsità di grassi che, insieme ad altre sostanze, formano una sottile pellicola che la protegge dall’aggressione degli agenti esterni. Per questo è meglio scegliere un prodotto delicato come un latte detergente contenente fosfolipidi, glucosamina, vitamina C e ceramidi. Il detergente va massaggiato sul viso con i polpastrelli per alcuni secondi con movimenti circolari, ampi e leggeri. Poi va risciacquato bene, evitando di lavarsi con acqua molto calda, poiché il caldo fluidifica e fa eliminare eccessivamente i grassi. Infine asciugare il viso tamponando (e non strofinando) con un asciugamano morbido.
Texture OK: olio, latte e crema detergente, bifasico.

Ad azione anti-aging. La pulizia del viso è il primo step di una corretta skincare antiage perché mantiene la cute al riparo dai primi sintomi dell’invecchiamento cutaneo come macchie, rughe e micro rughe. L’attivo da ricercare è la fospidina, un rigenerante cutaneo, oltre alla SOD (superossidodismutasi) che agisce come antiossidante. Al di là del prodotto scelto, è meglio effettuare la pulizia con il dischetto di cotone che esercita una leggera azione di scrub stimolando il microcircolo e aiutando a ossigenare i tessuti già dalla detersione.
Texture OK: latte detergente, olio, mousse.

Rosacea e couperose. Premettendo che è sempre bene rivolgersi a uno specialista, in caso di pelle con rosacea e couperose sono indicati detergenti facilmente risciacquabili, rendendo in questo modo la detersione il più delicata possibile. Preferisci formule che contengono prebiotici naturali come inulina e gluco-oligosaccaridi che aiutano a mantenere in equilibrio il microbioma cutaneo, favorendo la crescita dei microorganismi benefici a discapito di quelli patogeni (come l’acaro che causa la rosacea). L’integrità del microbioma cutaneo consente alla pelle di svolgere la sua funzione di prima barriera contribuendo a limitare rossori e irritazioni.
Texture OK: acqua micellare, latte detergente.

Pelle sensibile. Per verificare se un prodotto è adatto alla pelle sensibile, puoi chiedere all’azienda produttrice se i test di efficacia sono stati condotti su volontari con pelle sensibile. Tuttavia, è sempre bene “testare” il prodotto su se stessi e verificare dalla lista INCI eventuale presenza di ingredienti a cui sai di essere allergico. 
Texture OK: acqua micellare, latte detergente, olio, bifasico.

Per potenziare l’azione dei dermocosmetici ci sono alcuni strumenti di bellezza molto condivisi sui social network. Per esempio le spazzole elettriche in fibre o in silicone che con ultrasuoni, vibrazioni e rotazioni promettono una pulizia più accurata. Anche i pannetti in cotone, mussola e microfibra possono essere utili perché agiscono come magneti attirando la sporcizia: esistono in diverse misure, anche a forma ovale o rotonda come i classici dischetti usa e getta. Entrambe le soluzioni sono valide, a patto che si presti attenzione alla disinfezione degli strumenti stessi: le spazzole vanno sempre pulite dopo l’uso e i pannetti possono essere lavati in lavatrice.

E il tonico?

Il tonico è uno dei prodotti più dimenticati nel rituale di rimozione del trucco. Eppure, è utile per eliminare eventuali residui di calcare depositati dall’acqua e di detergente per lasciare una piacevole sensazione di freschezza su viso e collo. In base alla sua composizione è in grado aiutare la pelle con ingredienti utili: scegli quello più adatto a te in questo momento dell’anno e della vita. In commercio trovi anche acque micellari super tecnologiche che hanno anche un’azione tonico anti-aging. 

Articolo pubblicato sul numero di Febbraio 2020 di Ok Salute e Benessere

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